Cantù
Localita Cantone

òtri

Cantù indica sia una frazione qui al piano al Torchione, sia un maggengo a media montagna

Qui al piano viene rinominato con il nome più moderno di Contrada Dottori (vedi mappa 1815) che comprende anche Ca dol Dan dove si può ammirare l'affresco di una Madonna

Per il maggengo Cantù va ricordato per un triste evento legato ad un branco di lupi

ALBOSAGGIA 1625 Tra la fine di ottobre e il 7 novembre vengono sepolti due fanciulli, rispettivamente di otto e dieci anni, 'a lupis discerptis", cioè sbranati dai lupi (AP Albosaggia, Registro dei defunti, in: Sosio e Paganoni, p. 202-203).

13 febbraio 1633. Un branco di lupi compare all'improvviso nella contrada di Cantone e dilania due fratelli, di otto e dodici anni. Alcuni uomini coraggiosi, accorsi alle grida dei ragazzi, affrontano le bestie e con sassi, bastoni e badili riescono ad allontanare il branco: ma i poveretti sono già morti per le ferite. Nel frattempo i lupi avevano assalito un gregge in contrada Buglio,  facendo strage di capre e pecore e fuggendo poi verso Morbegno; verso sera, i paesani videro oltre l'Adda alcuni cacciatori che portavano qualcuna di quelle bestie, da poco abbattute. Nella notte il resto del branco circondò l'Ospizio dei Tre Coronati, dove alloggiavano alcuni viandanti, e il terrore fu grande: solo l'intervento di uomini decisi scongiurò una possibile strage. Alcune bestie caddero in una sorta di maglia  intrecciata con catene, altre sotto i colpi di sassi e bastoni, ma qualcuna riuscì ancora a riprendere la strada dei monti verso Tartano 

Ancora nel 1633, o quella di Colorina, dove Franceschina Cornello venne uccisa il 13 novembre 1635, o, ancora, di Fusine, dove Caterina Romerio, di 4 anni, venne divorata il 6 settembre 1637 (cfr. il volume “L’uomo e la bestia antropofaga”, a cura di M. Comincini, citato in “Il versante orobico – dalla Val Fabiolo alla Val Malgina”, di Eliana e Nemo Canetta, Torino, 2005, VCDA Vivalda ed.).  Il lupo che, spinto dalla fame negli inverni più freddi, scendeva al piano ed assaliva anche gli adulti, come accadde a Delebio nel dicembre del 1821.