Ricette

Rizeti


 Dal Libro süla cüsina Valtelinesa PDF    (Libro sulla cucina valtellinese)

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Gnocc de farina de castegni
Farina di castagne gr. 300 
- farina bianca gr. 50 
- uova 1 - burro gr. 150 
- formaggio di casera gr. 200 - brodo di gallina 1 litro
- sale. (Per 4 persone).
È un piatto tipico della Valchiavenna.
A parte, si prepari un buon brodo di gallina vecchia sgrassato.
Mescolando le farine, l’uovo, un po’ d’acqua e il sale si faccia
l’impasto che, dopo averlo ben lavorato, deve risultare sodo e liscio.
Quindi, si versi la pasta a cucchiaiate nel brodo bollente piuttosto
scarso.
Dopo venti minuti di cottura si serva il tutto, mescolandovi il
burro fresch e il formaggio di casera, possibilmente il magnucca,
tagliato a fettine.
(dal giornalino « Tuttoscuola » delle classi terze elementari di
Sondrio, Albosaggia e Moia)

Cicc
Si prepara un impasto di pane con farina di segale. Indi si spalma
una teglia con burro fresco e vi si mette la pasta bucata con le dita, coperta con burro e zucchero.
Si cuoce nel forno di campagna.
(dal giornalino « Tuttoscuola » delle classi terze elementari di
Sondrio, Albosaggia e Moia)

Pàa sèch brustulìit 
Pàa sèch taiáat gió a feti fac' rustìi en de 'na padèla con 'n bèl fètàl de bütéer,
fà rosolá bée ol pàa da 'na part e da lotra, trach sura 'n póo de züchèr e pò 'na bèla sfrofada de vìi rós,
giral amò fin ca 'l ciàpa en bèl colóor caramèláat, pugià li féti sü 'ndèl piàt e pò 'na spolverada de cacao.

Orgiada
Piero Baggini di Sondrio (lè stàc' profesóor a de nùu ala Ligari) era un cultore delle tradizioni valtellinesi 
e con piacere riporto quanto lui ha pubblicato: http://www.coquinaria.it/archivio/cucina/ricette/urgiada_o_dumega.html
“L'orgiada, domega (orzada) è la minestra che, in passato, confezionavano i contadini bene che potevano permettersi di macellare il maiale.
Tutte le parti del suino che non erano utilizzate per la preparazione dei salumi (orecchie, muso, coda, ossa e, in parte, le cotenne)
venivano messe in una grossa pentola e fatte bollire per l'intera giornata con l'aggiunta di orzo depilato.
Essendo notevole la quantità degli "scarti", la minestra era così abbondante che era necessario consumarla anche nei giorni seguenti.
Al primo pasto, nel giorno stesso dell'abbattimento del maiale, venivano invitati in casa gli amici e i vicini.
Poi, quotidianamente, per venti e più giorni, la minestra rimasta, circa la metà di quella consumata, veniva riposta in mastelli;
da questi, dopo una rimescolata (raffreddandosi, i grassi affioravano), se ne prendeva quel tanto che serviva e si faceva nuovamente bollire.
A parte la monotonia del cibo, è certo però che la minestra era sempre più saporita ogni qualvolta la si riscaldava.”

Occorrono
1 pacchetto di orzo perlato – cotenne e/o piedini, orecchie, codini di maiale in quantità a piacer
-burro gr. 50 - aglio 1 spicchio – 2 carote - 2 gambi di sedano – 2 cipolle
– 1 foglia d’alloro – 1 pezzetto di pancetta affumicata tagliata a dadini
– 2 l e ½ di brodo di carne - formaggio parmigiano-reggiano grattugiato gr. 150. (Per 4 persone)

Mettere l’orzo a bagno per una notte.
Portare quasi a cottura i pezzi di maiale in una pentola separata e tagliarli in pezzetti più piccoli.
Tagliare a dadini le verdure e farle soffriggere nel burro con la pancetta e l’orzo, aggiungere il brodo,
la foglia d’alloro, i pezzi di maiale e lasciar bollire adagio per circa 2 ore.
Servire cospargendo con formaggio grattugiato.