Ol vìi
Il vino

mestér

Dopo aver lavorato la vigna e vendemmiato:

cosa si ha a che fare, quello che si deve fare e quello che si deve adoperare per la lavorazione del vino:

  • tìna = tino, grosso recipiente in legno
  • gravisù = grappolo d'uva privato degli acini  (usato alla Centro)
  • grasp = grappolo d'uva privato degli acini  (usato in generale)
  • gratulù =  grappolo d'uva privato degli acini  (usato alla Torchione)
  • fuláa = pigiare l'uva
  • cròdel = vino ottenuto prima di torchiare
  • tòrc' = torchio
  • tòrcier = persona addetta alla torchiatura
  • cinquina = forca a 5 denti piatti per le vinacce
  • torciáa = torchiare
  • vinaasci = vinacce
  • vinasciṍl = seme contenuto nell'acino d'uva
  • sfregoláa = sbriciolare le vinacce pressate dal torchio
  • tòrciadec = vino ottenuto dalla torchiatura
  • móst = mosto
  • vinèsa = bevanda ottenuta aggiungendo acqua alle vinacce e filtrata dopo alcuni giorni
  • sadela = secchio in rame
  • brènta = brenta
  • mastèl = mastello
  • 'mpedria = specie di grande imbuto
  • bót = botte
  • barilòt = barilotto
  • sfésciáa = operazioni di travaso per togliere la feccia
  • spìna, spinù = rubinetto che si mette al posto del "buriù" durante l'operazione di "sfésciáa"
  • üs-ciöl de la bót = sportello della botte che si apre quando si leva la "féscia"
  • buriù = tappo in legno che si infila a pressione sul buco dell' üs-ciöl de la bót
  • féscia = feccia
  • ciûrlo = vino sgradevole
  • squadrelat = vino che perde la sua limpidezza e la sua gradazione alcolica
  • razènt = razzente, vino che da una fastidiosa sensazione raspante, pungente e aspra in gola

 

1838 Svetonio e i retici vini

I graspi non danno né zucchero né aroma ma facilitano la fermentazione e la decomposizione dello zucchero in alcool 1823

"PRECETTI ELEMENTARI SUL MODO DI FARE IL VINO "

Trattato sul vino (sfesciáa) del 1833

La cüra dè l'üa

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Curiosità storiche sul tempo meteorologico

Storia del clima valtellinese dal 1512 al 1779 di Luca Bonardi - documento PDF

Dal 1°agosto 1513 al marzo 1514 non piovve e non nevicò mai ..

<<.... il mese di gennaio del 1514, in cui “venne tanto freddo che s'aggiacciò il Malero, che si sarebbe potuto passar sopra con 25 carri caricati ed era aggiacciato sin’ in Adda.

Durò questo freddo giorni 25, et per questo freddo morirono tutte le viti".

Il grande inverno”, “l’invernone”, “l’anno del freddo grande", l’inverno “che gela il vino nei vasi” e “che gela il sangue nella vene”....

... “che in una notte si congelò il fiume Malero, et una parte del fiume Ada, che non poterono transitare il Porto d’Albosaggia”...>>

 

Nel bicchiere che alzi alla luna